Contract residenziale e Costruzione di strutture in legno chiavi in mano

Impianti elettrici

L’impianto elettrico viene disposto in cantiere secondo le esigenze del cliente.

In caso di impianto in domotica, o la sola predisposizione, vengono impiegati materiali tecnologicamente avanzati puntando sulla tecnologia BUS che permette di sviluppare un impianto domotico con dispositivi in grado di contenere l’assorbimento di energia elettrica.

Con ulteriori accorgimenti si possono inserire impianti di allarme, di diffusione sonora e di video controllo.


Un impianto elettrico realizzato a norma è indispensabile per garantire funzionalità, comfort e sicurezza.
Tuttavia, nonostante l’esplosione del mercato tecnologico degli ultimi 15 anni, tecnologie all’avanguardia sono spesso fruite in luoghi edificati secondo i canoni costruttivi del secolo scorso. Questa situazione determina evidentemente un’incompatibilità strutturale di fondo, che sfocia in situazioni di disagio e, ben più grave, di pericolo per la sicurezza degli utenti.

Gli attuali criteri di progettazione, installazione e collaudo dei circuiti elettrici domestici sono controllati da normative rigorose che, se applicate, garantiscono livelli prestazionali molto elevati.

La normativa CEI 64-8/3 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”, in vigore dal 1° settembre 2011 nella sua ultima versione per gli impianti di nuova installazione, introduce importanti novità in fatto di prestazioni, risparmio energetico e comfort abitativo, garantendo una maggiore dotazione di componenti in base alla superficie dell’abitazione e dividendo gli impianti in tre diversi livelli prestazionali:

Livello 1 Base: per chi sceglie l’essenziale, prevede le dotazioni minime dell’impianto;

Livello 2 Standard: per chi sceglie un livello di sicurezza, fruibilità e comfort migliore;

Livello 3 Domotico: destinato all’utente che sceglie una casa ai massimi standard.

L’installatore può quindi certificare anche il livello di qualità e di prestazione della soluzione impiantistica realizzata in un locale, con conseguente aumento della valutazione economica dell’immobile.

Ecco di seguito alcune delle prescrizioni della normativa:

A seconda della superficie dell’unità immobiliare bisognerà prevedere una potenza di almeno 3 Kw in unità abitative fino a 75 mq; per superfici superiori bisognerà prevedere almeno 6 kw di potenza, con necessità di progetto a firma di un tecnico abilitato per potenze superiori ai 6 Kw contrattuali;

Il quadro elettrico è obbligatorio e deve essere dotato di un interruttore generale da 25 ampere per una potenza di 3 Kw, o da 32 ampere per 6 kw, a seconda del dimensionamento dell’impianto.

Inoltre per consentire futuri ampliamenti devono sempre essere previsti il 15% di moduli in più rispetto ai moduli installati, e comunque minimo 2 moduli liberi;
I cavi devono essere sfilabili e i colori degli isolanti dei cavi sono regolati dalla norma CEI-UNEL 00722;
Obbligo di suddividere i circuiti terminali dell’abitazione su almeno due interruttori differenziali;
I collegamenti dei cavi vanno eseguiti con appositi morsetti all’interno di cassette ispezionabili, e l’entra-esci sui morsetti delle prese è ammesso al massimo tra due scatole consecutive;
Ciascun locale deve avere una dotazione minima, secondo quanto indicato nel Nuovo Allegato A della CEI 64-8/3.

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